LibelART

LibelART è un progetto realizzato dall’associazione Libelà, finanziato dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale con il patrocinio del municipio VIII. Un percorso di laboratori di artiterapie per bambini/e e ragazze/i dai 6 ai 12 anni presso il Centro per l’espressione, la creatività e l’integrazione. L’obiettivo del progetto è stato quello di favorire l’integrazione della disabilità attraverso un’educazione alle differenze che punti al superamento di qualsiasi barriera fisica, linguistica o socio-economica e prevenga ogni forma di isolamento e marginalizzazione. L’integrazione come valore sociale ed educativo, vissuta e declinata nelle sue diverse possibilità: integrazione dei vari linguaggi espressivi, integrazione delle diverse categorie sociali, integrazione della disabilità e del disagio.
Il progetto ha beneficiato di una rete attiva che ha coinvolto le istituzioni del territorio, enti privati e associazioni.
LibelART ha previsto laboratori settimanali di artiterapie in cui bambini e ragazzi hanno fatto “esperienza d’integrazione”: il laboratorio nella sua veste esperienziale fa sì che l’integrazione non sia solo un concetto astratto ma diventi esperienza pratica. Abbiamo offerto uno spazio, metafora di una società integrata, in cui le differenze siano riconosciute e valorizzate. Nei laboratori i bambini hanno vissuto esperienze estetiche immersive, anche grazie all’uso della tecnologia. Attività pensate e strutturate in modo tale che tutti avessero la possibilità di muoversi e sperimentare, secondo i propri tempi e modi.
In ogni gruppo hanno convissuto differenti situazioni, bambini con disabilità, bambini con difficoltà emotive-relazionali, in difficoltà socio-economica, bambini stranieri o semplicemente bambini che hanno voluto fare questa esperienza. In un gruppo integrato si impara a osservare e a decifrare i segni che l’altro, nel suo personalissimo modo, vuole comunicare. Si impara a gestire la diversità senza esserne spaventati; si impara a trovare strategie diverse e nuovi linguaggi per entrare in contatto, sviluppando attitudini e capacità di lettura di un reale multiforme.
Il percorso si è incentrato sull’approfondimento dei 4 elementi: un viaggio tra aria, acqua, terra e fuoco come strumento interpretativo del reale. Un filtro attraverso il quale leggere l’essere umano come composizione di elementi in continua trasformazione.
In questa chiave gli elementi costituiscono una metafora dell’attitudine alla metamorfosi dell’uomo e del mondo. Conoscerne le caratteristiche e le dinamiche trasformative ci permette di osservarle negli altri e riconoscerle in noi stessi. Nelle attività è centrale il lavoro con il corpo, la corporeità ci accomuna. Ogni elemento è stato inizialmente osservato, esplorato e percepito nella sua qualità materica. La materia diventa veicolo per esprimersi e raccontarsi. cosa significa essere fuoco? e sentirsi acqua? è possibile farli convivere in me? Una narrazione, un racconto di sé attraverso diversi linguaggi espressivi, verbali e non, per permettere a tutti di esprimersi. In questo percorso si sono intrecciati continuamente dimensione soggettiva e collettiva, attraverso esperienze individuali che conducessero all’altro.
Non c’è un’unica forma in cui l’elemento si manifesta in natura: la differenza domina il reale. Veicolare attraverso l’esperienza laboratoriale questo messaggio significa interiorizzare la diversità.
In questo progetto abbiamo coinvolto professionisti con cui condividiamo la ricerca continua di collegamenti tra dimensione pedagogica ed estetica. Ognuno di loro ci ha portato la propria lente per osservare gli elementi attraverso diversi strumenti.
Un altro tassello importante per la realizzazione di LibelART è stato il coinvolgimento delle famiglie che hanno compreso e condiviso il senso del progetto. Fondamentale è stato condividere con loro che educare alle differenze non significa solamente essere aperti alla diversità ma imparare a riconoscerla come parte integrante della nostra realtà. Lo hanno fatto attraverso confronti continui e partecipando attivamente a laboratori condivisi genitori-figli.
Il video realizzato è una sintesi di tutto questo; un progetto durato 8 mesi, in un periodo di pandemia, in cui non è stato semplice incastrare tutti i pezzi; perché un progetto è costruito da tante parti tutte necessarie affinché il percorso funzioni.
Un ringraziamento alla fondazione Terzo Pilastro che ci ha permesso di poter offrire un percorso di alto contenuto educativo ed estetico a tutti: vera opportunità di integrazione.
LibelART non è stato solo un progetto educativo ma un modo di concepire l’educazione stessa e quindi la società.
Siamo e possiamo sentirci diversi; la nostra non è una lotta per l’uguaglianza formale ma una lotta affinché ogni bambino e bambina abbia le stesse possibilità di accesso all’esperienza.